Il Muretto di Alassio

La vocazione turistica della Città non si esaurisce con gli inglesi ma riprende nel secondo dopoguerra all’epoca della “dolce vita”.

Nei primissimi anni cinquanta Alassio rappresentava una delle capitali della vita mondana internazionale: grandi nomi del cinema e della cultura, spettacoli ed eventi ad ogni ora del giorno, bel mondo. Motivo principale di tutto questo il Caffè Roma, storico locale gestito dalla Famiglia Berrino, vero e proprio punto di incontro in cui era doveroso essere di casa se si apparteneva al jet set e si era in vacanza ad Alassio o in Riviera. Davanti al Caffè Roma sfilavano automobili da sogno, dive e divette, scrittori, pittori curiosi, musicisti.

Ma davanti al Caffè Roma si trovava anche, come argine al terriccio del giardino pubblico, un anonimo muricciolo, talmente spoglio da tormentare Mario Berrino: “Così spoglio era indegno della vivacità dei passanti e della sensibilità degli ospiti seduti ai tavolini…Mi tormentava l’idea di dargli un pò di grazia e togliergli con qualche ornamento quella miseria”. E difatti nel 1953 dall’incontro con Ernest Hemingway, abituale frequentatore del Caffè, l’idea prese forma e si realizzò. Mario Berrino amava mostrare ai suoi ospiti un album con gli autografi dei personaggi più illustri passati nel suo locale; con gli anni le pagine aumentarono e le dediche e gli autografi diventavano delle chicche talmente preziose che era un peccato tenerle quasi nascoste. Ecco perché al momento della firma di Hemingway, Berrino gli espose la sua idea. Riportare le firme su piastrelle in ceramica colorata e decorare con queste il muretto: “Okay, Mario – esclamò lo scrittore – Okay, devi farlo”. Bisognava mettersi all’opera al più presto così, per evitare qualsiasi ostacolo burocratico, all’alba, clandestinamente, il gruppo di Mario Berrino colloca le prime tre piastrelle (realizzate con l’aiuto del ceramista Pacetti): Hemingway, Quartetto Cetra, Cosimo di Ceglie. L’indomani nessuna protesta. Nei giorni seguenti vennero aggiunte, sempre come se niente fosse, altre piastrelle. Il sindaco Torre e tutta la città avevano certamente pensato che stava nascendo qualcosa di geniale, e che era meglio far finta di ignorare in modo da intralciare il meno possibile. E così è stato. Oggi sul muretto si possono contare circa 1000 piastrelle.

Grandioso monumento di arte, cultura e moda come un immenso album degli autografi, negli anni si è arricchito di molte firme:
Michele Alboreto, Marisa Allasio, Josè Altafini, Angelillo, Maurizio Arena, Christian Barnard, Gino Bartali, Isa e Pippo Barzizza, Pippo Baudo, Loredana Bertè, Roberto Bettega, Max Biaggi, Alfredo Binda, Mike Bongiorno, Fred Bongusto, Giampiero Boniperti, Liam Breìady, Giorgio Bubba, Edy Campagnoli, Loris Capirossi, Ivan Capelli, Nicolò Carosio, Renato Carosone, Adriano Celentano, Gino Cervi, Piero Chiara, Walter Chiari, Leo Chiosso, Jean Cocteau, Licia Colò, Febo Conti, Fausto Coppi, Corrado, Avier Cugat, Lucio Dalla, Carlo D’Apporto, Fabrizio De Andrè, Lorella De Luca, Vittorio De Sica, Adriano De Zan, Pedro Paolo Diniz, Anita Ekberg, Sergio Endrigo, Aldo Fabrizi, Franco Fasano, Nunzio Filogamo, Salvatore Fiume, Lucio Flauto, Dario Fo, Giorgio Gaber, Beniamino Gigli, Gilberto Govi, Giovanni Guareschi, Grok, Thor Heyerdhal, Ezo Jannacci, Gorni Kramer, Gino Latilla, Carlo Levi, Duilio Loi, Erminio Macario, Paoletta Magoni, la Nazionale di Calcio Campione del Mondo nel 1982, Nino Manfredi, Nando Martellini, Davide Mengacci, Milena Milani, Mina, Domenico Modugno, Sandra Mondaini, Silvio Noto, Wanda Osiris, Adriano Panatta, Gino Paoli, Fausto Papetti, Raymond Peynet, Paola Pezzo, Nilla Pizzi, Platinette, Jacques Prevert, Salvatore Quasimodo, Franca Rame, Renato Rascel, Teddy Reno, Antonio Ricci, Valentino Rossi, Antonio Rosso, Maria Teresa Ruta, Nantas Salvalaggio, Delia Scala, Tino Scotti, Enrico Simonetti, Omar Sivori, Luisito Suarez, Harada Tetsuya, Tiberio Timperi, Achille Togliani, Ugo Tognazzi, Alberto Tomba, Tonina Torielli, Enzo Tortora, Raf Vallone, Antonello Venditti, Simona Ventura, Claudio Villa, Ezio Zerniani, e tanti, tanti altri…

Sul Muretto di Alassio trova spazio anche l’amore: nel giorno di San Valentino, sotto all’opera degli “amoreux” di Raymond Peynet, coppie di innamorati si ritrovano per ascoltare lettere d’amore recapitate nella cassetta della posta sul muretto.

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